In occasione di questa giornata vogliamo scendere in piazza perché per noi il 20 novembre non è soltanto un funerale, non è solo memoria fine a sé stessa, ma un momento di lotta al cis-etero-patriarcato e alla violenza sistemica che esso agisce nei confronti delle persone trans, un’oppressione strutturale e quotidiana che si consuma per strada, a scuola, in famiglia, sul lavoro, negli ospedali, nei tribunali, nelle carceri, nei mass media.
Il 20 novembre pensiamo anche a tutte le sorelle che si sono salvate perché si sono difese, perché hanno reagito alla violenza degli oppressori e per questo sono state punite dallo Stato con l’incarcerazione. In questa celebrare e difendere la vita di chi è sopravvissut e sopravvive ogni giorno. Vogliamo condividere la pratica dell’autodifesa per saper riconoscere le violenze che subiamo e poter rispondere ad esse: vogliamo smontare la narrazione che ci vede solo come vittime.