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Marciona 2021 /// Carcere

Posted on 2021/08/11 - 2024/04/11 by phrocissime

Il 25 giugno 2021 scesə in piazza a Milano per la Marciona, una manifestazione queer trans femminista di soggettività e collettività che resistono alla mercificazione delle persone LGBTQIA+ e alle discriminazioni e violenze omolesbobitransfobiche, razziste, sessiste e classiste. In questi giorni pubblichiamo sulla blogga i testi degli interventi letti nei vari presidi in cui ci siamo fermatə.

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Lo stato agisce violenza riproducendo quello stesso sistema ciseteropatriarcale, razzista e classista che ci opprime nelle prigioni, nei cpr, in frontiera e per le strade.

Privare della libertà è una violenza che lo stato agisce nel momento in cui limita l’autonomia e l’agibilità imponendo leggi funzionali al mantenimento della sua autorità. Il carcere non è rieducazione né riparazione ma è un mero meccanismo di punizione e minaccia per chi devia da quella norma autoritaria che oggi non siamo più dispost a subire. 
Non vogliamo che esistano frontiere, vogliamo poter manifestare il dissenso e la solidarietà come ci pare, vogliamo autorganizzarci, vogliamo occupare le case, vogliamo lottare contro la devastazione ambientale e la mercificazione, contro lo sfruttamento dei corpi animali, umani e non. Poco ci importa che queste azioni siano considerate una minaccia per lo stato e la sua presunta autorità indiscussa.

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Marciona 2021 /// Consumismo

Posted on 2021/07/31 - 2024/04/11 by phrocissime

Il 25 giugno 2021 scesə in piazza a Milano per la Marciona, una manifestazione queer trans femminista di soggettività e collettività che resistono alla mercificazione delle persone LGBTQIA+ e alle discriminazioni e violenze omolesbobitransfobiche, razziste, sessiste e classiste. In questi giorni pubblichiamo sulla blogga i testi degli interventi letti nei vari presidi in cui ci siamo fermatə.

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Ogni anno, in occasione del pride, le grandi aziende si mascherano con i colori dell’arcobaleno per sfruttare a loro vantaggio le rivendicazioni della comunità LGBTQIA+.
Attraversiamo le strade milanesi per opporci a questo sistema del profitto, che sfrutta i nostri corpi e strumentalizza i nostri diritti, perché SIAMO MARCE, NON MERCE!
Vogliamo dire alle multinazionali che non basta aggiungere un arcobaleno a giugno per cancellare sfruttamento dex lavoratx e sfruttamento animale, razzismo sistematico (e sistemico), classismo, devastazione dei territori, inquinamento, sgomberi delle comunità indigene, discriminazione di genere e altre atrocità che operano quotidianamente queste enormi compagnie.
Per noi non essere eterosessuali o non essere cissessuali vuol dire ribellarsi e lottare contro le logiche del sistema capitalistico.
L’amministrazione cittadina promuove un’immagine di Milano europea, aperta, cosmopolita, all’avanguardia. Una retorica che vede la città come un’azienda, e non come uno spazio abitato, che vede la casa come macchina da soldi e non come diritto, una retorica funzionale solo all’accumulazione del capitale e alla promozione dell’ideologia dominante.
A moltx di noi non dispiace che esistano locali arcobaleno, ma ci chiediamo che tipo di socialità si promuove a Milano. Una socialità mediata dalla merce e dall’immagine. Una socialità utile a un sistema economico che è riuscito a estrarre capitale monetario persino dal modo in cui le soggettività vivono il corpo, la sessualità e le relazioni, da cui ha eliminato gli aspetti ritenuti “indecorosi” e non redditizi per creare simboli da rivenderci. Quella socialità che ti dice: consuma, per non pensare all’oppressione che vivi. Quella che se non consumi ti taglia fuori. L'”inclusione” promossa dal capitale non è altro che la creazione dell’ennesima nicchia di mercato, ma la lotta queer non è una lotta per l’inglobamento in un sistema economico escludente. Le soggettività queer non sono un mondo immaginario a pagamento o uno strumento di promozione del mercato immobiliare.
Vogliamo la libertà di avere un tetto sopra la testa e uno spazio urbano realmente pubblico, libero e sicuro – uno spazio di vita e non di sopravvivenza. Non vogliamo solo posti dove ci vendono da bere,  ma case dove abitare e spazi di socialità liberi e sicuri. 
Vogliamo occupare spazio nella città, vogliamo molti più spazi autogestiti dove siamo noi a decidere, luoghi sicuri e attraversabili da tuttx e dove possiamo essere liberx di autodeterminarci.
Per arrivare a questa libertà dobbiamo contrastare la gentrificazione e lo sfruttamento turistico della città, anche quello arcobaleno, che rende gli affitti inaccessibili, che vede le case popolari e le occupazioni come attentati al decoro, da cancellare dal panorama cittadino con sfratti e sgomberi. 
A Milano, e in quello che chiamano rainbow district, siamo in uno spazio liberato o semplicemente in una miniera di profitto?
Si parla di come siamo vestitx, e non di come possiamo liberarci dalla schiavitù dell’industria della moda. 
Si parla di comprare una seconda casa, e non di occuparne una. 
Si parla di fare carriera in azienda e non di sfruttamento del lavoro.
Si parla di vacanze a Tel Aviv e non di colonialismo.
Basta un arcobaleno per rendere accettabili i bombardamenti e l’occupazione israeliana sui territori palestinesi? 
Questo è capitalismo mascherato da libertà, questa è solo una nuova forma di oppressione coloniale.
Per noi essere altro rispetto alla norma etero-cis significa vivere la società secondo altre regole. 
Non significa costruire una vita omonormata, modellata sulla base di quella eteropatriarcale.
Le nostre relazioni e i nostri affetti non si basano su un matrimonio che ci costringe negli schemi eteropatriarcali legati al possesso e alla proprietà. Noi rifiutiamo questi schemi.
Il punto non è il diritto ad essere “normalx“, addomesticatx, istituzionalizzatx, ma è il diritto alla differenza e alla dissidenza. Il problema non è l’eccezione, il problema è il sistema che la rende tale! 
Veniamo sfruttate come bestie, ma non allo stesso modo degli animali allevati e torturati per la loro carne, le loro uova, la loro pelle. Essere contro la norma etero-cis patriarcale significa opporsi anche allo sfruttamento e alla mercificazione dei corpi animali, imprigionati negli allevamenti intensivi dove mutilazioni, sovrappopolamento, spazi vitali ridotti al minimo e crudeltà sono la norma.
Per noi identificarci al di fuori dell’eterosessualità e della cissessualità vuol dire soprattutto avere uno sguardo critico sulla società etero, cis, patriarcale e sulle sue sbarre mascherate da senso del decoro. Vuol dire capire che la discriminazione e oppressione che viviamo è insita in altre forme di dominio, come il razzismo, il sessismo, lo specismo e il capitalismo. 
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Marciona 2021 /// Reddito, lavoro e welfare

Posted on 2021/07/27 - 2024/04/11 by phrocissime

Il 25 giugno 2021 scesə in piazza a Milano per la Marciona, una manifestazione queer trans femminista di soggettività e collettività che resistono alla mercificazione delle persone LGBTQIA+ e alle discriminazioni e violenze omolesbobitransfobiche, razziste, sessiste e classiste. In questi giorni pubblichiamo sulla blogga i testi degli interventi letti nei vari presidi in cui ci siamo fermatə.

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In un anno e mezzo di pandemia, la politica italiana e lombarda hanno messo in primo piano solamente gli interessi delle imprese e i media ripetevano il binomio imprese e famiglia così tante volte che ogni volta una persona queer in Italia andava in bagno a sboccare. Salvare l’economia, salvare la nazione: una politica e una retorica che veniva da piangere. E mentre i contagi aumentavano, le fabbriche rimanevano aperte e i governi seguivano le indicazioni di Confindustria, mentre le persone che rimanevano a casa si trasformavano in sbirri denunciando le infrazioni più sceme. I controlli nelle fabbriche e negli allevamenti intensivi erano pochissimi mentre per le strade le persone raccoglievano multe come fossero figurine mentre provavano a prendere pausa da una condizione di asfissia, di violenza domestica e, per tantissime, troppe persone, di povertà. Nel frattempo, le condizioni delle nostre vite hanno visto un rapido peggioramento: ci siamo sucate licenziamenti a palate nonostante il blocco (che adesso vogliono anche eliminare); la disoccupazione è schizzata alle stelle, soprattutto per donne, giovani e stranierx; siamo ritornatx in lockdown nelle case a convivere a stretto contatto con la matrice personificata della violenza patriarcale e le violenze contro noi donne e persone lgbtqia+ sono aumentate; sex worker in tutto il paese si sono ritrovatx senza guadagni e senza tutele e sostegni e una sanatoria fuffa è stata emanata ma ha aiutato un numero ridicolo di persone senza permesso di soggiorno, evadendo soltanto il 5% di richieste pervenute…

Lo abbiamo urlato a gran voce durante le piazze che si sono accese costantemente durante e dopo i lockdown: le misure contentino previste dal governo per fare sopravvivere le persone non bastano. Precarx e lavoratx in nero in questi mesi si sono trovatx esclusx da queste misure che sono state solo una toppa per attendere di tornare allo sfruttamento di sempre, forse anche peggio di prima. Il problema è arcinoto, non ci voleva una pandemia per capirlo: il problema è la società dei profitti, un capitalismo che sfrutta troppe persone per l’accumulazione di troppo poche.

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MARCIONA 2021 /// In memoria di Sylvia Rivera e Marsha P. Johnson

Posted on 2021/07/23 - 2024/04/11 by phrocissime

Il 25 giugno 2021 scesə in piazza a Milano per la Marciona, una manifestazione queer trans femminista di soggettività e collettività che resistono alla mercificazione delle persone LGBTQIA+ e alle discriminazioni e violenze omolesbobitransfobiche, razziste, sessiste e classiste. In questi giorni pubblichiamo sulla blogga i testi degli interventi letti nei vari presidi in cui ci siamo fermatə.

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Prima che la marcia partisse una persona razzializzata ha letto un testo scritto per ricordare Sylvia Rivera e Marsha P. Johnson. Inoltre, durante la marcia sono stati incollati sui muri della città manifesti con fotografie di Sylvia e Marsha preparati dallo spezzone di persone lgbtq+ razzializzate.

Fotografia di Sylvia Rivera, sotto di essa la scritta: “Grazie mille Sylvia per aver lottato per tutt*noi”.
Fotografia di Marsha P. Johnson, sotto di essa la scritta: “Grazie mille Marsha per aver lottato per tutt*noi”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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IN MEMORIA DI SYLVIA E MARSHA

Perché festeggiamo il Pride? Molt di noi sapranno, ma forse non tutt sanno che il Pride è la Commemorazione di una rivolta, la Rivolta di Stonewall. La notte fra il 27 e il 28 giugno 1969 a New York City la polizia eseguì quella che doveva essere la solita retata dentro al bar Stonewall Inn, arrestando le persone trans, le drag queens e drag kings con l’accusa di travestitismo, che all’epoca era considerato illegale. La tensione crebbe nel momento in cui uno sbirro spinse una drag queen, la quale rispose colpendolo in testa con la sua borsetta. La folla si stava arrabbiando. Quando una lesbica butch che stava resistendo all’arresto chiese aiuto alla folla, la situazione esplose. Vennero lanciate pietre e bottiglie contro gli sbirri, le gomme delle volanti bucate, le auto ribaltate. Gli sbirri si videro costretti a barricarsi dentro al bar perché la folla era molto più numerosa ed era decisamente arrabbiata. Le vetrine del bar vennero spaccate e la gente lanciò oggetti infuocati (anche molotov) attraverso i buchi. Quando arrivarono i rinforzi in antisommossa la situazione era fuori controllo, la gente si scontrò contro la polizia e la rivolta continuò fino all’alba e anche nei giorni successivi. Continue reading “MARCIONA 2021 /// In memoria di Sylvia Rivera e Marsha P. Johnson” →

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Marciona 2021 /// Contro i cattofascisti e le ultradestre

Posted on 2021/07/20 - 2024/04/11 by phrocissime

Il 25 giugno 2021 siamo scesə in piazza a Milano per la Marciona, una manifestazione queer trans femminista di soggettività e collettività che resistono alla mercificazione delle persone LGBTQIA+ e alle discriminazioni e violenze omolesbobitransfobiche, razziste, sessiste e classiste. In questi giorni pubblichiamo sulla blogga i testi degli interventi letti nei vari presidi in cui ci siamo fermatə.

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Il parlamento ungherese ha approvato una legge presentata da Fidesz, il partito di estrema destra del primo ministro Orban, che paragonando l’omosessualità alla pedofilia impedisce la diffusione di materiale e temi legati alle questioni LGBTQIA+ in contesti pubblici frequentati da minori. Con questa legge libri, campagne pubblicitarie, serie tv e film, tra le altre cose, saranno sottoposti a censura. 
Il fatto accompagna il precedente divieto dell’adozione a coppie dello stesso sesso e richiama esplicitamente la legge russa del 2013 che vieta la ‘propaganda gay’ tra i minori. 
In Polonia l’ultradestra cattolica limita i diritti delle donne e delle persone LGBTQIA+, imponendo un regime fascista e discriminatorio. Il presidente Duda ha concentrato la propria propaganda contro le minoranze LGBTQIA+ e contro il diritto all’aborto, promettendo modifiche alla costituzione al fine di impedire l’adozione alle coppie non eterosessuali. Esplicitamente contrarie all’introduzione di ogni tipo di educazione alla sessualità, le associazioni vicine al governo trovano consenso in un’ampia fascia della popolazione che nel sud est del paese ha istituito informalmente più di 100 “LGBT free zone”.

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